giovedì 10 gennaio 2008

Il libro di Jumbolo

Ogni volta che leggo un libro, sia che i personaggi vengano descritti sommariamente sia che vengano praticamente "fotografati" a parole, io li immagino a modo mio.
Prima di partire da Genova ho fatto una piccola scorta di libri in italiano, scegliendo con il mio solito metodo: girovago per un tempo indefinito in lungo e in largo nella mia libreria di fiducia, poi comincio a tirare fuori dagli scaffali i libri con titoli o copertine che mi colpiscono. Una copertina e un titolo come quelli di "Il libro del film della storia della mia vita", di William Brandt, non poteva passare inosservato.

Mi ci sono dedicato appena arrivato in Belgio, e nonostante un inizio non brillante me ne sono innamorato subito.
La cosa divertente è che il protagonista per me ha avuto fin dalle prime pagine la fisionomia di Jumbolo, nonostante la descrizione non corrisponda.

Non l'ho ancora finito e non so dire se tecnicamente sia valido o no, ma a me è piaciuto molto. Ci sono diversi passaggi dove mi sono trovato a ridere come un cretino, altri in cui ho provato quasi antipatia per il personaggio.
Ho trovato comunque buona la trasposizione su carta dell'idea (che penso abbiano tutti, prima o poi) di vedere la propria vita come un film.

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