martedì 29 gennaio 2008

Matilde compie 5 anni!


Matilde compie oggi 5 anni. Il suo primo compleanno belga. Come è d'uso da queste parti, all'asilo le hanno dato una corona da portare tutto il giorno, così gli altri bimbi le possono fare gli auguri (e chiederle un pezzo della torta che la mamma ha appositamente preparato).
Parla fiammingo ormai meglio dell'italiano, non sembra avere problemi con il cambio di asilo e di clima, sembra particolarmente immune ai malanni di stagione. Qualche giorno fa le ho detto che abbiamo comprato una casa con una stanza tutta per lei, e la risposta è stata: "Ancora un'altra casa?"

lunedì 28 gennaio 2008

Prima festa per Matilde

Oggi la prima parte dei festeggiamenti per il compleanno di Matilde, con i parenti belgi. Dopodomani, vero giorno del suo compleanno, porteremo una torta a scuola da dividere con i suoi compagni. La ragazza compie la bellezza di 5 anni...
Comunque sia, ieri ho notato un'altra usanza belga particolare. Qui c'è l'abitudine di salutarsi con una stretta di mano anche tra parenti. Mentre da noi è un gesto di saluto un po' formale, qui lo usano sempre. Tanto per fare un esempio, mio suocero e mio cognato mi stringono la mano quando ci vediamo, anche se ormai siamo parenti (acquisiti, va bene, ma tecnicamente parenti) da quasi 7 anni.

Verdura a fette

Hanno operato Zucchino al cuore. Non ricordo i particolari tecnici del tipo d'intervento, e in fondo non è così importante: hanno operato Zucchino al cuore.

Nonostante un intervento di questo tipo sia una di quelle cose che ti mettono agitazione, soprattutto vista la frequenza delle minkiate fatte ultimamente dagli ospedali, sia lui sia Silvia sembrano aver reagito bene. Beh, saranno stati un po' ansiosi nell'attesa, credo, ma stando agli ultimi messaggi ricevuti sembra tutto a posto.
Auguri di pronta guarigione ad entrambi: a Zucchino per l'operazione in sè, a Silvia per non dover sopportare un malato rompiballe in giro per casa. Da parte nostra abbiamo iniziato i preparativi per la convalescenza; abbiamo comprato casa e stiamo pensando a come sistemare e arredare la stanza degli ospiti. Più di così...

domenica 27 gennaio 2008

Time without consequence

Più che un post questo è un tributo di ringraziamento ad un cantante semisconosciuto. Alexi Murdoch è l'autore di un EP (solo 4 pezzi) e di un CD, "Time Without Consequence", che eleggo mio personale disco dell'anno anche se è uscito nel 2006. Chi di voi apprezza Nick Drake non potrà fare a meno di rimanere affascinato da questo disco, soprattutto da pezzi come "All of my days", o "Song for you", oppure "Dream about flying".
Consigliato agli amanti di musica soft/acustica, sconsigliato a chi non sopporta Nick Drake o Norah Jones.

Piccolo appunto pratico: non sono riuscito a trovare il CD da nessuna parte, l'ho dovuto ordinare d'importazione.

venerdì 25 gennaio 2008

Piccole storie indimenticabili

Ogni tanto, nella burrasca di libri che ci assediano, ne viene a galla uno che ci viene a cercare. Gian Antonio Stella è un giornalista e scrittore, noto ai più per aver scritto il libro-inchiesta "La Casta"; nella sua veste di scrittore, però, ha dato alle stampe un paio di romanzi, tra cui questo "La bambina, il pugile, il canguro".

Un racconto intimo e leggero, che mi ha fatto pensare a "Il vento nel vigneto" di Carlo Sgorlon o al più recente "Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano" di Eric-Emmanuel Schmitt.

Una di quelle piccole perle da regalare agli amici, o a chiunque vogliate portare un po' di commozione ed un pizzico di ottimismo.

Ne ho piena la cassetta

Ecco un bell'esempio di civiltà, che soddisfa il mio rifiuto dello spreco anche nelle piccole cose.
Dappertutto, sulle cassette delle posta delle case private, si possono trovare dei piccoli adesivi con scritto se volete o meno che vi consegnino materiale pubblicitario. E la cosa bella è che, per quanto ne so, funziona davvero!

Segnaletica anti-belgi

Come succede in tutti i posti del mondo, anche i belgi non amano molto i loro vicini. Nè gli olandesi ("sono rumorosi e invadenti!") nè i francesi ("hanno la puzza sotto il naso!"). A loro volta gli olandesi e i francesi non amano i belgi; la contestazione più in voga è che "sono noiosi e un po' lenti di cervello".



Ora, non che io voglia dar ragione ai francesi, ma ricordo che la prima volta che ho visto questo cartello sono rimasto un po' stupito.
La traduzione di "uitgezonderd" potrebbe essere "tranne". Ovvero: "Senso vietato, tranne per le bici". Ma secondo voi, bisogna sprecare un cartello per una cosa del genere?
In realtà mi sembra di capire che i belgi siano solamente puntigliosi, ed estremamente ligi alle regole. Tenendo conto del fatto che le biciclette hanno la precedenza rispetto alle MACCHINE e perfino rispetto ai pedoni, a ragionarci non è poi così strano... ma ve lo immaginate in Italia che considerazione (e utilità) avrebbe una cosa del genere?

mercoledì 16 gennaio 2008

Già che ci siamo... compriamo!

Dopo essere atterrati a Pisa, in arrivo da Charleroi, abbiamo dovuto aspettare il treno.


Già che c'eravamo abbiamo fatto due telefonate in Belgio e abbiamo comprato casa a Gent!

giovedì 10 gennaio 2008

Pane a macchina

Detto anche: distributore automatico per... IL PANE!
Non vi sembra incredibile? Eppure i Belgi hanno un rapporto particolare, col pane. Distributori come questo se ne trovano ovunque, mentre nei supermercati sono ancora più organizzati. Ci sono una ventina di tipi diversi di pagnotte tra cui scegliere, dopodichè piazzate la vostra forma di pane su una macchinetta apposita che ve la restituisce tagliata a fette nel ripiano sottostante. Ovviamente il ripiano di uscita ha una specie di scivolo rialzato, in modo che possiate infilare le fette nel sacchetto (rigorosamente di carta) senza perdere i pezzi in giro.


Il libro di Jumbolo

Ogni volta che leggo un libro, sia che i personaggi vengano descritti sommariamente sia che vengano praticamente "fotografati" a parole, io li immagino a modo mio.
Prima di partire da Genova ho fatto una piccola scorta di libri in italiano, scegliendo con il mio solito metodo: girovago per un tempo indefinito in lungo e in largo nella mia libreria di fiducia, poi comincio a tirare fuori dagli scaffali i libri con titoli o copertine che mi colpiscono. Una copertina e un titolo come quelli di "Il libro del film della storia della mia vita", di William Brandt, non poteva passare inosservato.

Mi ci sono dedicato appena arrivato in Belgio, e nonostante un inizio non brillante me ne sono innamorato subito.
La cosa divertente è che il protagonista per me ha avuto fin dalle prime pagine la fisionomia di Jumbolo, nonostante la descrizione non corrisponda.

Non l'ho ancora finito e non so dire se tecnicamente sia valido o no, ma a me è piaciuto molto. Ci sono diversi passaggi dove mi sono trovato a ridere come un cretino, altri in cui ho provato quasi antipatia per il personaggio.
Ho trovato comunque buona la trasposizione su carta dell'idea (che penso abbiano tutti, prima o poi) di vedere la propria vita come un film.

lunedì 7 gennaio 2008

A proposito di lingue

Ho accennato al fatto che le lingue ufficiali in Belgio non sono 2, come comunemente si crede, bensì 3. Infatti, oltre alle due principali aree linguistiche, esiste una terza piccola area (al confine con la Germania) dove si parla tedesco.
Quindi su tutti gli atti ufficiali del Belgio le diciture sono riportate in TRE lingue; ad esempio durante la cerimonia delle nozze del principe Philippe con la principessa Mathilde, che è stata trasmessa in TV, le domande di rito e le relative risposte venivano ripetute 3 volte, una per ogni lingua ufficiale.

(Immagine da Wikipedia)

Link interessanti:
Ultimamente pare che le cose stiano peggiorando, dal punto di vista della tolleranza linguistica. Non solo i nazionalisti di destra hanno guadagnato consensi, con tutto quello che ne consegue naturalmente, ma anche tra gli stessi moderati delle due principali aree linguistiche c'è stato qualche segnale di insofferenza. Passerà alla storia la reazione della gente comune (che oserei definire "panico") alla falsa trasmissione televisiva che dava la notizia della proclamazione d'indipendenza delle Fiandre.

Ultima nota ottimista: se non altro la percentuale di persone che riescono a comunicare in inglese è decisamente alta. E non parlo solo di giovani, magari laureati, ma anche di persone di una certa età. Un esempio su tutti: mio suocero parla fiammingo, francese e un po' d'inglese; mia suocera parla fiammingo, francese, un po' d'inglese e un po' d'italiano. Entrambi sono sopra i 70 anni.

domenica 6 gennaio 2008

Prime sistemazioni


(Foto: panorama dallo "smochingpòint")
Oggi il cielo è terso e infinito, come solo può essere quando fa un freddo boia. Infatti ci sono tra i MENO 1 e più 1 gradi a seconda del momento. Di giorno. Di solito durante la notte scende di altri 5 o 6 gradi, quindi oggi più che mai non vorrei essere un senzatetto.
Ci hanno prestato una casa, di cui dobbiamo solo pagare le bollette. Su tre piani, è enorme: due soggiorni, cucina, sala da pranzo, 2 bagni, lavanderia, quattro camere matrimoniali, veranda. Piccolo difetto: impianto di riscaldamento degli anni '60. Nella zona giorno si sta bene, ma nei bagni e nelle camere la temperatura si ostina a saltellare tra i 9 e i 12 gradi. (Parentesi: 40 giorni di riscaldamento per la modica cifra di CINQUECENTO euro. Oltre al danno, la beffa!).
Abbiamo finalmente una connessione ADSL e pure un telefono fisso. Parafrasando gli inglesi: finalmente il resto del mondo non è più isolato.
Ho iniziato le pratiche per prendere la residenza ed iscrivermi all'equivalente belga dell'ufficio di collocamento. Probabilmente già mercoledì lavorerò un giorno presso una ditta di informatica, in regola, dando soldi io a loro invece del contrario (prerequisito fondamentale per aver diritto al sussidio è di aver lavorato almeno un giorno in regola sul territorio belga). In compenso il sussidio di disoccupazione equivale a poco più dei tre quarti del mio ultimo stipendio in Italia.

Gnu ìar, gnu laif

Ecco, si parte da qui. Primo gennaio 2008, primo giorno ufficiale da "niewe belg", ovvero "nuovo belga", come dice Gaea.

La metereologia per una volta è dalla mia parte. Brutto tempo e pioggia a Pisa alla partenza, circa 6 gradi; brutto tempo senza pioggia a Charleroi all'arrivo, circa 7 gradi.

Non è la prima volta che vengo in Belgio, e alcune sottigliezze già non le noto più. Charleroi è l'aeroporto minore di Brussels/Bruxelles: nonostante sia un aeroporto internazionale e al servizio di una nazione bilingue (in realtà le lingue ufficiali sono TRE!), la lingua corrente è il francese e non tutti gli annunci sono replicati in fiammingo.
In autostrada, nella zona vallone i cartelli riportano i nomi delle località solo in francese; nella zona fiamminga solo in fiammingo. Meglio informarsi prima: se per un vallone state andando a Tournai, per un fiammingo vi state dirigendo a Doornik.
Sempre in autostrada, la precedenza ce l'ha chi vaggia sulla corsia di DESTRA; chi è nella corsia di sinistra di solito rallenta senza strombazzare (e, almeno apparentemente, senza bestemmie), lasciando che chi viaggiava alla sua destra si immetta nella corsia di sorpasso.
Altra differenza con l'Italia, le autostrade sono gratuite e in buona percentuale (almeno la parte più vecchia) illuminate.

I belgi sono generalmente meno chiassosi e meno espansivi degli italiani, ma non mi sembra esattamente un difetto. In compenso seguono le regole, e di solito le regole valgono per tutti. Lo psiconano qui non avrebbe fatto fortuna.

Oggi festa di Natale posticipata, con il lato belga dei parenti. Chiacchiere, scambi di regali, pranzo (fortunatamente non rovinoso come quelli italiani), una tranquilla giornata in famiglia.

Stamattina, quando sono uscito a fumare la prima sigaretta, una bella sorpresa: una nebbia sognante aleggiava sulla cittadina, tanto che a malapena riuscivo a vedere la torre simbolo di Ieper. Probabilmente chi è abituato ai nebbioni da pianura non sarà altrettanto ben disposto, ma essendo nato e cresciuto in una ventosa città di mare continuo a trovare la nebbia affascinante. Dà un'avvolgente aura magica ad un banale mondo spigoloso.